giovedì 23 giugno 2011

VITTUONE Artigiano precipita da sei metri: gravissimo al Niguarda

Vittuone - la ditta ove si è verificato l'infortunio

VITTUONE E' caduto da sei metri sotto gli occhi del fratello e adesso si trova al Niguarda in condizioni disperate. Questa mattina a Vittuone si è verificato un gravissimo infortunio sul lavoro presso la “Ceramica Bardelli”.  La ditta di via Pascoli aveva incaricato un'impresa di Corbetta per l'esecuzione di alcuni lavori in un'area adibita a deposito. Quest'ultima a sua volta li aveva subappaltati ad un artigiano di Mandello del Lario in provincia di Lecco. Un'impresa familiare con a capo Marco G., classe 1962 e, come collaboratore, il fratello Fabio G., classe 1971. Proprio Fabio G. è salito ieri mattina verso le 11.30 su una tettoia per togliere alcune lastre di plastica. La ditta in questione è, infatti, specializzata in montaggi industriali. Ad un certo punto è accaduto l'imprevisto. Una lastra ha ceduto facendo precipitare il 40enne  che si è schiantato sulla pavimentazione in cemento. Unico presente in quel momento nel luogo ove è avvenuto l'incidente era il fratello che, in preda al panico, ha allertato immediatamente i soccorsi. A Vittuone è giunta un'ambulanza del Cvps di Arluno, unitamente all'elisoccorso. Il giovane artigiano, che nel cadere da circa sei metri ha picchiato la testa, è andato in arresto cardiocircolatorio.
Le manovre rianimatorie, continuate sul posto per parecchie decine di minuti, hanno permesso la ripresa del battito cardiaco, tanto che il medico ne ha disposto il trasferimento in elicottero al Niguarda. La sua vita resta però appesa ad un filo e la prognosi è, ovviamente, riservata. Starà ai funzionari della Asl verificare cosa sia accaduto e il rispetto delle norme di sicurezza. In via Pascoli è arrivata anche la Polizia locale di Vittuone che ha svolto le prime indagini. Nessuno, a parte il fratello dell'infortunato, ha assistito alla scena. Pare che Fabio G. non indossasse il casco, non avesse la regolare imbragatura e fosse sprovvisto di altri dispositivi di protezione. Ma tutto è ancora in fase di accertamento. “Non conoscevamo l'artigiano essendo di una ditta esterna che arriva da Lecco – commentava ieri una donna in via Pascoli – quello che è successo è terribile. Cose che non dovrebbero mai accadere”.

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